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Lo chef Davide Botta al lavoro, con la giacca dei JRE
Davide botta
DA BRESCIA A VERONA CON "Talento e passione"

Davide Botta, nato a Brescia e classe 1967 è lo chef e titolare del L’ Artigliere Ristorante con Locanda.

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La prima esperienza di Davide in ambito culinario ha il via dopo il diploma, nell’ estate del 1985, quando trascorre una stagione presso l’Albergo Sole di Toscolano Maderno, sul lago di Garda, come responsabile della cucina, una realtà semplice a conduzione familiare dove impara le basi del mestiere.

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Successivamente, nel periodo invernale dello stesso anno, inizia una delle fasi più significative della sua crescita professionale: l’esperienza con lo chef Pietro Tomasoni del Ristorante “La Stretta” di Brescia, dove lavorerà per le successive stagioni.

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Nel 1987 inizia il servizio militare, un duro periodo professionale ma allo stesso tempo estremamente formativo, vissuto cucinando nella mensa ufficiale del Comando Brigata Legnano a Bergamo e, quando il servizio lo permetteva, collaborando a fianco dello chef Sergio Mei del ristornate dell’ Hotel Excelsior San Marco di Bergamo.

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Il suo percorso nel mondo dell’alta cucina inizia due anni dopo, a Gussago (in provincia di Brescia), in Franciacorta, dove nel 1989 prende vita la sua prima attività: il ristorante "Trattoria L’Artigliere". È qui che la sua cucina cresce fino a raggiungere un alto livello di qualità.

Le prime soddisfazioni arrivano con il passare del tempo, grazie anche al supporto di importanti pubblicazioni del settore, tra cui l'ingresso nel gruppo dei giovani ristoratori dell’associazione "Jeunes Restaurateur d’Europe" nel 1997 ed il riconoscimento della Stella Michel da parte della Guida Michelin nel 2003.

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Nel 2008 la sua attività "Trattoria L’Artigliere" si trasferisce, con tutto lo staff, in una nuova location: il complesso del Santellone di Brescia, non solo un ristorante, ma anche un resort accompagnato da centro benessere e SPA.

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Dal 2013 L’Artigliere di Davide Botta diventa "L'Artigliere: Ristorante con Locanda", stabilendosi, dove tutt'ora si trova, a Isola della Scala, abbagliato dal mulino della pila più antica del paese, dedita alla lavorazione del riso, a pochi chilometri dal centro di Verona. 

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Nel luogo dove si produce il Nano Vialone IGP di Isola della Scala, uno dei prodotti che fa parte delle grandi eccellenze Italiane lo chef ritrova grande ispirazione per i suoi piatti, ponendo particolare attenzione sulla cucina del riso che non a caso è sempre stato uno degli ingredienti più utilizzati nella sua cucina.

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Un continuo impegno e una costante volontà di crescita motivano lo chef ogni giorno con il desiderio di coinvolgere e stupire i propri clienti e sostenitori.

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Come sostiene lo chef: 
«La filosofia della mia cucina si basa sulla verità degli ingredienti. È avvicinandosi alla materia che riesco a raggiungerne con umiltà il suo nucleo, agendo con rispetto e leggerezza. La verità è dentro l'ingrediente ed è ben nascosta, ma la cucina è un mezzo per tentare di farla venire alla luce, semplicemente.
La cucina è tradizione, seppur adoro esplorare tecniche e sapori internazionali o nuovi. Nei piatti della tradizione bisogna saper estrapolare anche solo un ingrediente o una tecnica, in modo da riuscire a comprenderne a pieno le emozioni di un tempo ormai lontano, di cui ancora però si percepisce il profumo, il gusto e le sensazioni.
Amo definire la mia una cucina in moderna evoluzione, un mio piccolo contributo al rinnovamento.
Bontà, bellezza, modernità e leggerezza sono gli obiettivi che rincorro, sfruttando le mie conoscenze e la mia creatività. Un’ esempio? Il mio risotto affumicato con gambero rosso crudo, limone candito, caviale e germoglio di porro, un piatto che mi permette di utilizzare il risocome un foglio di carta bianco dove posso disegnare quel che voglio.» 

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